Inventato nel 2005 da Cliff Arnall, presunto psicologo della Cardiff University (dove invece ha rivestito solo il ruolo di tutor, e per un tempo limitato), il Blue Monday sarebbe il risultato di un'equazione che prendendo in considerazione diversi fattori restituisce il terzo lunedì del mese come il giorno più triste dell'anno. Questi fattori sono la vicinanza alle feste natalizie appena concluse e il relativo senso di colpa per i soldi spesi, la stanchezza per essere appena rientrati al lavoro, il salario ancora lontano e i buoni propositi per l'anno appena avviato ancora nemmeno probabilmente iniziati.
Lo stesso Arnall ha ammesso anni dopo che questa “equazione” sia una bufala, ma i giornalisti anglosassoni cavalcarono la cosa istituendo di fatto una nuova usanza, un giorno in cui per ripararsi dalla depressione si consigliano incontri familiari, sport e viaggi.
Soprattutto viaggi, perché in realtà il mito del Blue Monday è nato da una trovata di Sky Travel, una compagnia di viaggi che ha avuto l'astuzia di inventarsi il giorno più triste dell'anno per vendere con questa scusa molti viaggi last-minute... che fai, se sei triste non aprofitti di un viaggetto superscontato dell'ultimo minuto per tornare felice?
La cosa si è radicata nel marketing anglosassone fino a contagiare tutto il mondo: Accor Hotels, Just Eat, Vileda sono solo alcune aziende che hanno pensato di fare offerte e sconti sfruttando il presunto “umore blu” degli acquirenti.
Persino Ferrari non è rimasta immune e ha lanciato sui social il suo “Blue Monday? Think red!”
E' guerra aperta contro il lunedì invece da parte di EasyJet, la compagnia di voli caratterizzata dallo sgargiante colore arancio della sua livrea che non solo ha lanciato il suo geniale “Orange is the new Blue” (parafrasando anche il fortunato serial “Orange is the new black” della Lionsgate Television), ma che ce l'ha proprio con il lunedì!
